Mentre tutti ti esortano a comunicare di più e a riempire l’etere e le piazze con la tua pubblicità, è invece necessario focalizzarsi sulla connessione.
“Guarda fuori dalla finestra, apri uno schermo o leggi una rivista e vedrai una montagna di pubblicità, diretta o indiretta, con richiami che alludono in modo sempre più esplicito a modelli di riferimento impossibili da raggiungere e una serie infinita di prodotti e servizi che dovresti avere o usufruire per poter essere visto come vincente, o almeno accettabile, da una società sempre più competitiva. “
Stiamo diventando destinatari passivi di strategie e tecniche sempre più raffinate che spesso toccano i nostri istinti più bassi per renderci meno razionali possibile e farci comprare, quasi senza pensarci.
Il risultato più lampante è che è sempre più difficile distinguere la verità dalla menzogna, capire se ciò che sentiamo sono i nostri veri desideri o solo il risultato di un addestramento al consumo che dura da tutta una vita.
- Compriamo cose non necessarie;
- Inseguiamo in una corsa senza fine modelli che non sono nostri
- La vita è ormai diventata un tentativo sempre più goffo e insicuro di guadagnare per permetterci una vita progettata da altri.
Ridotti a semplici “prede” distratte nelle mani dei colossi privati, non abbiamo tempo di pensare e di verificare a quali risultati conducano le nostre scelte di consumo. (Vedi: Noam Chomsky, Il bene comune, Piemme, 2004; Martin Angioni, Amazon dietro le quinte, Raffaello Cortina Editore, 2020).
Perché partire da un’immagine così pessimista? Dopotutto tutti noi ci stiamo impegnando per fare del bene con quello che abbiamo e la vita è già tanto dura che non serve girare il coltello nella piaga, vero?
Attraverso la mia esperienza diretta e delle tante persone che ho conosciuto e in parte aiutato negli ultimi anni, mi sono persuaso che in questo scenario, persone normali come me e te, spesso non riescono ad agire in modo lucido ed efficace nella loro attività, ad esempio quando scelgono delle strategie per vendere i loro prodotti e servizi.
Siamo infatti così condizionati dai modelli di marketing che vediamo intorno a noi, da impedirci di adottare quei cambiamenti che invece potrebbero realmente far prosperare la nostra attività.
Il risultato è che nonostante ce la mettiamo tutta per fare del nostro meglio, e Dio solo lo sa quanto sia dura in certi momenti, raccogliamo quasi sempre meno frutti di quanto abbiamo seminato.
La Bhagavad Gita (B.G. 2.66) infatti ci avverte:
Chi è scollegato non ragiona. Chi è scollegato non è focalizzato. Chi non è focalizzato non ha pace. E per chi non ha pace dov’è la felicità?
Come collegarsi e soprattutto a cosa?
Non so te, ma io non ho mai voluto trasformarmi in una persona che farebbe di tutto pur di vendere, entrando a gamba tesa in un gioco al massacro sempre più competitivo.
Né ho mai voluto avere una parte in questo teatro, in questa sceneggiata che inganna, depista, raggira e imbroglia in modo subdolo; un copione scritto da altri, dove gentilezza, bellezza e verità sono scomparse o, se ci sono ancora, devono essere nascoste per timore che vengano derise.
Non voglio nemmeno alzare sempre più la voce per farmi sentire e per mostrare agli altri i risultati delle mie fatiche (urla invece lo slogan a caratteri cubitali nel cartellone pubblicitario alto come un edificio, urla a suon di emoticon e immagini chi vuole farsi sentire nei vari canali social) oppure credere al detto “se non ti guardano non esisti” (perché in effetti non c’è teatro senza un pubblico) e quindi inventarmi parate, trombe, bandiere, podi e vincitori, vetrine e spettacoli, megafoni e piazze, online oppure offline (tutto ciò che accade al di là e al di fuori di una connessione telematica, quello che viene chiamato anche “mondo reale”).
Infine, non ho mai voluto ridurmi ad usare contratti, alleanze e strategie per poter navigare sulle onde della fama e del prestigio, perché ho presto capito, e a mie spese, che qualsiasi tipo di successo stessi vivendo in quel momento, non dipendeva dalla robustezza del mio vascello, ma dalla bussola che avevo scelto di usare per arrivare alla meta.
Ad un certo momento mi sono dovuto porre delle domande perché nonostante i miei studi, la mia preparazione e il mio impegno, le cose sembravano non funzionare come avrebbero dovuto.
Ho così iniziato a guardarmi intorno per capire come avrei potuto migliorare le cose e, a prima vista, sembrava servissero un’infinità di abilità: public speaking, tecniche di gestione del tempo e dell’efficacia, leadership, arte della negoziazione, pensiero positivo, neuromarketing, copywriting, social media marketing, ecc.
Così mi sono tuffato in un corso dopo l’altro non riuscendo però mai a colmare quella sensazione fastidiosa di non saperne mai abbastanza, avrei infatti dovuto dedicare una vita intera allo studio di ogni singola disciplina (e non avevo tutto questo tempo a disposizione).
Inoltre, per quanto preciso, intelligente e brillante potessi essere, mi rendevo conto che non sarei mai sfuggito all’errore e per questo motivo non mi sentivo soddisfatto o con la situazione realmente sotto controllo. Persi così fiducia in me stesso e nel mio lavoro. Non ero il solo.
Anche a te è capitato qualcosa di simile?
La chiave e la procedura
Le frequenze che vengono trasmesse dai satelliti sono ovunque e possiamo sintonizzarci con un canale o con un altro, per vedere ciò che desideriamo. Basta un pulsante per accedere ad una particolare frequenza tra le illimitate presenti nell’etere. Così, tutto ciò che diciamo, facciamo e pensiamo, genera una particolare energia che si diffonde intorno a noi.
Radhanath Swami
A prima vista sembra un discorso molto sottile ma gli effetti sono assolutamente reali.
Un detto dice:
la verità entra in risonanza con la fiducia, i mantra con il piano divino, le dicerie con la discordia e le critiche con il disprezzo.
Mi spiego, se vedo un contadino che sparge dei semi di frumento su un terreno accuratamente preparato, mi aspetto che più o meno dopo otto mesi troverò uno splendido campo di frumento.
E se invece vedo un campo di frumento pronto per essere raccolto, anche se è la prima volta che passo di lì, penserò che otto mesi prima un contadino in quello stesso campo abbia preparato la terra, sparso i semi di frumento e seguito una specifica procedura.Così, se continuo a fare ciò che finora non ha funzionato, mi ritroverò inevitabilmente con gli stessi problemi da affrontare e, valutando i problemi che devo costantemente affrontare, potrò risalire alle azioni che ho o che non ho fatto al momento opportuno.
Quindi, se è vero che la vibrazione sulla quale sei connesso forma la tua coscienza e perciò la tua capacità di agire e di creare benessere intorno a te, allora se riuscirai a sintonizzarti sulla giusta frequenza, sperimenterai un’evoluzione in tutti gli ambiti in cui operi.
Certo, tutti cercano di sintonizzarsi con la felicità, ma la tendenza è quella di ritrovarsi intrappolati in una vita schiacciata da valori quantitativi più che qualitativi (Vedi: Guénon René. Il regno della quantità e i segni dei tempi. Adelphi, 1995).
Dentro di noi sappiamo che puntare a raggiungere l’eccellenza, nella vita come nel lavoro, è il risultato dello scegliere continuamente la qualità sulla quantità, ma allo stesso tempo farlo non è facile, perché le spinte nella direzione opposta sono fortissime.
Basta solo pensare che al giorno d’oggi lo stress e l’ansia sono realtà concrete e anche le persone ritenute socialmente “vincenti” sono spesso prigioniere del loro “successo”(Vedi: George Ward, Hanne Collins, Michael I. Norton and Ashley V. Whillans, Work Values Shape the Relationship Between Stress and (Un)Happiness, Harvard Business School, 2020).
Con il tempo ho capito che per far prosperare un’attività, oltre alle varie strategie di marketing c’è bisogno di un elemento fondamentale: lo yoga.
In sanscrito yoga significa “connessione”, con te stesso, con gli altri e con la dimensione divina.
Lo yoga ha origine nell’antica India ed è una pratica connessa a vari sistemi di conoscenza. Il termine accoglie una vasta gamma di scuole e comprende varie discipline fisiche, mentali e spirituali. Lo yoga insegna che il nostro vero sé, detto atma in lingua sanscrita, non è il corpo, ma l’osservatore che vive al suo interno, l’”io” che vive l’esperienza. La materia, gli elementi tangibili e sottili che costituiscono il corpo e la mente non hanno alcun potere di agire se l’atma non li fa muovere.
Infatti, la percezione e tutti gli altri sintomi della vita cessano quando l’atma lascia il corpo, fenomeno che chiamiamo morte.
Ora però non sto parlando di meditazione, di posizioni e di respirazione, ma di un allineamento tra mente, cuore e volontà che deve essere raggiunto secondo una specifica procedura, altrimenti, per quanti sforzi tu possa fare, semplicemente non funzionerà.
Cosa significa tutto questo nella specificità del tuo lavoro?
Spesso abbiamo costruito la nostra identità mettendo da parte i nostri veri talenti e quindi la possibilità di usarli per arricchire la nostra vita e quella degli altri. Fin dai nostri primi vagiti imitiamo di continuo gli altri e ogni ripetizione ha creato un solco, una traccia, una via nel nostro cervello, trasformandolo in un processo automatico.
Abbiamo applicato, forse ingenuamente, una procedura distorta che ci è stata tramandata, che da una parte è vero che ci ha consentito di vivere accettati dalla maggioranza, ma dall’altra è lampante quanto ci stia tenendo alla sbarra, nel continuo sospetto delle nostre capacità, immersi nel paragone e competizione con gli altri.
È proprio questa la frode più pericolosa che stiamo rischiando di fare a noi e alla vita e che produce tanta, tanta rabbia, prima di tutto in noi stessi. Così, la nostra mente separata e sconnessa cerca la prosperità al di fuori di se stessa, pensando di poterla raggiungere calpestando la propria vera natura.
Sembrerebbe che per qualche ragione ci siamo sintonizzati su frequenze che corrispondono alle attese degli altri o alle loro provocazioni, a volte con la faccia del giudice e altre con quella della vittima, ma senza mai fare qualcosa di veramente creativo, unico e quindi di intelligente, proprio perché non è nelle facoltà della pura ripetizione.
Purtroppo, anche i frutti che raccogliamo dal nostro lavoro a volte hanno questo tipo di sapore.
Nel corso gratuito “La Vita è un Gioco” spiego nei dettagli come ricalibrare ogni singola azione che compi all’interno della tua attività per sintonizzarti con gli altri, con te stesso e con la dimensione divina.
Lo yoga del Marketing ha infatti lo scopo di fornirti gli strumenti e le strategie per costruire un meccanismo che sviluppi fiducia ed empatia con il gruppo specifico di persone che hai deciso di servire.
Nel frattempo chiediti, in questo preciso momento cosa potresti fare per sintonizzarti nella giusta frequenza?
Ricordati, esiste un modo diverso di vedere il mondo, di lavorare, di produrre e di vendere.