Alla ricerca della Prosperità Spirituale: Lakshmi, la Dea della Ricchezza

Lakshmi

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Nel vasto panorama delle Divinità Vediche, Lakshmi emerge come la Dea della Prosperità, tanto celebrata nelle credenze e nelle pratiche spirituali. Ma chi è realmente Lakshmi e come possiamo invocarla nella nostra vita? Questo interrogativo apre le porte a una profonda esplorazione del concetto di ricchezza, che si manifesta in molteplici forme nella nostra esistenza.

Lakshmi, la “Dea della Prosperità”, si rivela non solo attraverso la ricchezza materiale che allieta le nostre vite, ma anche nella rigogliosa vitalità delle piante, degli animali e nella prosperità delle comunità di esseri viventi. La sua magnificenza è manifesta nel costante ciclo del giorno e della notte, nelle stagioni che si susseguono, rivelando così la sua presenza in modi infiniti.

Tuttavia, c’è il rischio di cadere in un relativismo senza fine, perdendo così la chiave per una reale connessione con la sua essenza.

Infatti, qual è l’essenza delle sue manifestazioni? Chi è realmente Lakshmi e come posso invocarla nella mia vita?

La risposta quindi si trova nello spazio interstiziale tra materia e spirito, tra caducità ed eternità. La tradizione infatti afferma che Lakshmi si manifesta attraverso una gentile creatura divina dalle fattezze femminili, il cui simbolo è il fiore di loto. Questo fiore, che sorge dall’acqua, rappresenta l’origine stessa della vita e viene associato a Lakshmi fin dai tempi antichi, quando le prime invocazioni scritte rivelarono il suo collegamento esplicito con il loto.

Fiore di loto - Lakshmi

Il fiore di loto non è solo un simbolo della Dea, ma la rappresenta in modo diretto e pieno. Il suo ciclo di vita, che va dall’incubazione all’apertura e alla chiusura, rispecchia il potere rigenerativo e creativo di Lakshmi, che dà vita attraverso le sue energie molteplici. I

l loto funge da ponte tra il piano spirituale e materiale, simboleggiando la manifestazione sottile e grossolana dell’universo.

Il fiore di loto compare in moltissime raffigurazioni sacre ed indica proprio la vita che emerge da una sostanza indifferenziata, per poi nel corso del tempo assumere significati più complessi e specifici.

Fin da quella che viene indicata come civiltà Harappa, la più antica a noi conosciuta, troviamo questo tipo di raffigurazioni. Queste raffigurazioni non indicano la sua associazione a Lakshmi, ma quando ci imbattiamo le prime invocazioni scritte nei sacri testi, il collegamento tra Lakshmi e il fiore di loto emerge in modo esplicito: ogni parte del corpo della Dea viene associata al loto e ai suoi petali.

L’espansione dei petali esprime così la potenza della Dea e la sua capacità di manifestarsi in modalità parallele e allo stesso tempo integrate tra di loro. In sintesi, il fiore di loto non è semplicemente un simbolo della Dea, ma la rappresenta in modo diretto e pieno.

Anch’esso infatti si rivela in cicli di incubazione, dispiegarsi, apertura completa e poi chiusura, nell’arco di circa 6 giorni totali, come Lakshmi, capace di dare la vita attraverso le sue molteplici energie (Padma) e parte fondamentale della manifestazione dell’Universo.

Padma significa “loto”, ma anche “impronta, punto di appoggio”. Tale è il fiore di loto che esce dall’ombelico di Maha-Vishnu al momento della creazione dell’universo e dal quale nasce Brahma, il creatore.

Il loto quindi diventa l’elemento di passaggio tra piano spirituale e materiale, la premessa della manifestazione sottile e grossolana dell’universo.

Ma la ricchezza di Lakshmi non si limita al mondo esteriore; esiste anche una dimensione interiore che invita a allinearsi con la presenza del loto nel proprio cuore, luogo di rivelazione della Divinità, aprendo così i sentieri esoterici verso la liberazione.

Sri, la Dea benevola dei bei presagi

L’antica invocazione a Sri, il termine sanscrito per “splendore” e “maestosità”, ci ricorda che la prosperità va oltre la ricchezza materiale. Sri rappresenta una qualità, una caratteristica che connota bellezza, gioia e abbondanza, permeata dalla grazia divina.

Ciò che viene in contatto con Sri viene guarito, arricchito, colmato di grazia e di prosperità. Sri disperde l’oscurità, la miseria, il decadimento e la povertà. Sri quindi, prima di essere rappresentato con una forma, è una qualità, una caratteristica che connota qualcosa di bello, lieto, giusto, abbondante perché permeato dalla grazia divina.

La ricchezza monetaria non è che un effetto di questo tipo di energia, uno dei risultati, una declinazione materica di ciò che in realtà ha origine puramente spirituale.

Infatti, tutto ciò che nel mondo è di buon auspicio, che sia una vittoria raggiunta con onore e giustizia, un canto sacro che invoca armonia, un sentimento beato che sgorga da un cuore grato, è inestricabilmente connesso a Sri che rappresenta quel passaggio dal piano immanifesto a quello manifesto, ossia dove i buoni propositi e le giuste preghiere si trasformano in realtà.

A questo punto è Lakshmi, nella forma di una divina e bellissima donna, che si manifesta. Lakshmi infatti designa un segno, un’orma, una manifestazione e tale è.

Non è più un’energia astratta da invocare, ma una Divinità con la quale ci si può connettere, con la quale si può instaurare una relazione.

Se c’è Lakshmi, esiste Alakshmi

Alakshmi

Il mondo è il luogo della dualità e se c’è splendore e bellezza, c’è anche il suo contrario, il lato oscuro. Se quindi muoversi accompagnati dall’energia di Lakshmi ci pone in una posizione nella quale contribuiamo al disegno divino del mondo, alla sua evoluzione; accompagnandosi con l’opposto di Lakshmi (Alakshmi), significa accelerare l’entropia del mondo, la sua disgregazione.

In realtà, se non siamo connessi a Lakshmi significa che lo siamo ad Alakshmi, la sua controparte e non sentire la presenza vivificante di Lakshmi nelle nostre vite è un chiaro sintomo della presenza nascosta di Alakshmi.

Quindi, se vogliamo connetterci con Lakshmi diventa prima necessario disconnetterci da Alakshmi e prenderne le dovute distanze. Ecco perché in ogni ritualità sacra, la prima parte delle invocazioni, sono rivolte proprio ad Alakshmi, affinché liberi il campo e se ne stia lontana.

Lakshmi e Alakshmi non sono mai presenti contemporaneamente in un luogo. Se c’è una, significa che non c’è l’altra, come buon auspicio e cattivo auspicio non possono coesistere nello stesso istante ed evento.

Ma nello stesso tempo possono essere molto vicini tra di loro e uno può repentinamente trasformarsi nel suo opposto, come spesso accade nelle nostre vite.

La natura di Lakshmi viene definita cancala, ossia instabile, irrequieta, come tra l’altro è quella della mente, che può essere la nostra migliore amica o la nostra peggior nemica.

Eco perché il vero progresso, interiore ed esteriore, non invoca il cambiamento fine a se stesso, non chiede semplicemente la presenza Divina nelle nostre vite, ma prega affinché tale presenza permanga, resti con noi.

Certo, sappiamo che la ricchezza è un’energia fluida, che deve scorrere per portare gioia nella propria vita. Ogni tentativo di arginarla, fermarla, immobilizzarla e trattenerla, risulterebbe non solo vano ma anche enormemente dannoso.

Per questo motivo, paradossalmente, per ricevere le benedizioni di Lakshmi bisogna essere capaci di camminare nel suo piano effervescente e sempre in movimento e la cosiddetta “stabilità” di Lakshmi dev’essere continuamente invocata e generata, senza fine, come l’aprirsi e il chiudersi del fiore di loto.

Lakshmi infatti si allontana quando diventiamo pigri, apatici, impauriti dal mondo, avari e possessivi, tutte caratteristiche di un indebolimento della nostra coscienza.

Ma quando i nostri pensieri e azioni, anche se imperfette e soggette all’errore, prendono la distanza da Alakshmi e le sue declinazioni e si allineano con la Vita, la nostra esistenza inizia a muoversi secondo nuovi passi, guarda il mondo attraverso nuovi orizzonti.

Per questo motivo, ho creato una guida pratica, il corso “Mantra della Ricchezza“, che offre un sistema infallibile per recidere i limiti alla prosperità e creare vera ricchezza nella propria vita attraverso l’uso del Lakshmi Gayatri Mantra e altre pratiche spirituali correlate.

Il corso include dettagli sulla tecnica di ancoraggio con lo Shri Yantra, la geometria sacra della ricchezza, e fornisce istruzioni dettagliate su come recitare il mantra, individuare le aree della ricchezza in casa e molto altro ancora.

MR – Mantra della Ricchezza

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Rimuovi per sempre i limiti alla prosperità con l’antichissimo Lakshmi Gayatri Mantra. Le strategie migliori per creare vera Ricchezza nella tua vita con l’utilizzo del mantra yoga.

Lakshmi, la Dea della Ricchezza, offre la promessa di una vita abbondante e piena di prosperità, sia materiale che spirituale. Invocare la sua presenza e allontanare la sua controparte, Alakshmi, è il primo passo verso una vita di benedizione e abbondanza durature.

Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat

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