Riscoprire l’arte segreta di agire

Sciogliere questi nodi non è facile anzi, direi che è un lavoro arduo che necessita di un lungo lavoro su di sé.

Allo stesso tempo, anche solo allentando la loro presa e sapere in che modo ci limitano, creerai le condizioni per farli integrare agendo in modo sempre più raffinato ed efficace.

Il nostro problema è che i tre cervelli non lavorano insieme ma in modo separato, dando il sopravvento di volta in volta ad uno solo di loro, con i risultati che puoi immaginare, ma l’obiettivo non è sopprimerne qualcuno perché tutti e tre hanno una loro ragione d’essere e una loro utilità.

Se però non li sappiamo governare, e vogliamo condurre un’attività, ci troveremo in situazioni estremamente scomode e pericolose.

Ad esempio, può succedere che qualcuno lavori molto sulla gestione delle proprie emozioni, ossia a livello limbico, ma si dimentichi di organizzare al meglio il proprio lavoro e con questo tralasci le proprie responsabilità verso gli altri.

Oppure, alcuni si potrebbero immergere nella loro attività come forsennati dimenticandosi completamente le relazioni e gli scopi superiori della loro vita che ogni tanto bussano alla porta della coscienza e che producono enormi disarmonie.

È possibile che la “realtà della cose” che ci hanno venduto da sempre non sia proprio così? Che il modo in cui concepiamo il nostro lavoro non sia quello giusto e forse nemmeno il migliore? Che ciò a cui ci hanno abituato non sia necessariamente ciò che dobbiamo seguire ed eseguire? È possibile quindi, che la realtà sia qualcosa di differente, che segua delle leggi che abbiamo dimenticato da tempo e che parte del nostro compito sia proprio quello di ritrovarla?

Ora che abbiamo visto i tre nodi del cuore, come funzionano e che conseguenze portano, è infatti arrivato il momento di fare un passo ulteriore. Seguimi, perché quello che ti dirò ha una strettissima correlazione sull’andamento della tua attività e su ciò che abbiamo appena detto riguardo il nostro spettro di movimento.

Col termine karma ci si riferisce alle azioni che compiamo e alle corrispondenti reazioni che queste comportano.

Stiamo infatti parlando di una legge naturale, dominante come la legge di gravità perché, com’è naturale che ciò che va in alto debba tornare in basso, anche il karma agisce sempre. Che ci crediamo o no funziona come la legge di Newton che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.[1]

Mi spiego con un esempio che ho ascoltato da Paolo Spoladore.[2]

Se vedo un contadino che sparge dei semi di frumento su un terreno accuratamente preparato, mi aspetto che più o meno dopo otto mesi troverò uno splendido campo di frumento.

E se invece vedo un campo di frumento pronto per essere raccolto, anche se è la prima volta che passo di lì, penserò che otto mesi prima un contadino in quello stesso campo abbia preparato la terra, sparso i semi di frumento e seguito una specifica procedura.

Anche il messaggio del Vangelo insegna lo stesso principio quando dice che si raccoglie ciò che si semina. In poche parole, se causo sofferenza agli altri mi devo aspettare di provare prima o poi una sofferenza uguale a quella inflitta. Se invece tratto gli altri con compassione, mi devo aspettare lo stesso in cambio, se non immediatamente, prima o poi.

Abbiamo il libero arbitrio di comportarci come crediamo, ma questa legge ci vuole far capire sia come usarlo che le nostre responsabilità.


Mi sono però accorto che pochissimi imprenditori fanno propria questa legge universale, soprattutto nella loro attività.

Da una parte sono così abituati alle menzogne e ai raggiri che subiscono o di cui sono testimoni, che pensano che negli affari sia tutto concesso; dall’altra non sanno che possono usare a loro vantaggio questo principio di funzionamento dell’universo.

Quando trattiamo con le persone, le indirizziamo, diamo loro consigli e istruzioni, ci facciamo garanti del loro successo, è inevitabile prenderci delle responsabilità.

Se agiamo mossi da desideri egoistici pensando di sfruttare gli altri, magari mentendo su quello che possiamo far loro raggiungere, prima o poi riceveremo gli effetti. Sarebbe quindi illogico lamentarci quando questi risultati puntualmente arrivano, non credi?

Inoltre, possiamo vederla anche al contrario. Quando entriamo in contatto con un nostro potenziale cliente, ovviamente non possiamo giudicarlo pensando che se la passa male per colpa del suo karma e che ora è giusto e sacrosanto che paghi caro il nostro prodotto o servizio.

Quando lo esprimi a parole sembra strano e molto distante da quello che ci raccontiamo di solito, ma in realtà ho sentito molte volte frasi rivolte alla propria nicchia di mercato che avevano esattamente questo sapore e, se ti guardi dentro con onestà, non sarà difficile trovare almeno qualche traccia di questo sentimento.

Sappiamo che i pensieri/desideri forgiano il comportamento e il comportamento a sua volta forgia i pensieri/desideri, quindi pensieri/desideri egoistici generano azioni egoistiche, che generano altri pensieri/desideri egoistici e così via, creando una sorta circolo vizioso che non ci fa scegliere con lucidità la prossima mossa da fare. Ecco che la nostra mente è tornata ad essere la nostra peggiore nemica.

Radhanath Swami sostiene che comprendere fino in fondo la legge del karma può essere perciò una grande spinta a migliorare la qualità della nostra vita, assumendoci la responsabilità delle scelte che compiamo e cercando di muoverci sempre di più per il bene degli altri, sapendo che si trasformerà presto anche nel nostro bene.

Infatti, se ci pensi questa legge che tanti vedono come una limitazione e una punizione divina, rappresenta il tuo lascia passare scientifico per ottenere il meglio dalla vita.

Ecco perché si dice che la conoscenza addolcisce il cuore, proprio perché anche se questo mondo sembra a volte così caotico e non sappiamo quale sia il prossimo passo, in realtà è sostenuto da un funzionamento teso alla nostra felicità. Come vedi, sia il nostro corpo (ossitocina e serotonina),[2] sia le leggi sottili che ci governano, vogliono il nostro bene.

Se ti focalizzi sull’aspetto positivo di questa dinamica ne avrai immensi benefici perché una delle gambe su cui si poggia lo Yoga del marketing è proprio questo principio:

se veramente servi il tuo cliente, se lo metti realmente al centro della tua attività, se pensi a dare prima che chiedere, allora ciò che riceverai sarà la somma positiva di tutto il tuo impegno.

Se lo farai, magari all’inizio anche sforzandoti, ti accorgerai che quel tipo di pensieri diventeranno una tua seconda natura, le tue azioni avranno come quartiere di comando il cuore e la tua intelligenza renderà ogni tua azione, idea e progetto, allineati ai tuoi valori e quindi efficaci al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Anche le conseguenze degli errori, che probabilmente hai già commesso nella gestione della tua attività, saranno mitigati perché ora al comando non c’è più una mente confusa e influenzata negativamente che continua a spostare il focus creando paura e tensione nel resistere al cambiamento. Come vedi non è mai troppo tardi.

Ovviamente ci sono alcuni schemi di comportamento che sono più difficili da spezzare, soprattutto se abbiamo pochi esempi positivi da guardare.

Ho creato questo corso proprio per fornirti sia gli strumenti giusti che il corretto ordine di applicazione.

Ecco perché non ti ho indicato esercizi yoga da compiere al mattino o meditazioni particolari, ma ho declinato questo nuovo modo di considerare le cose in un processo altamente scientifico e testato da quelle aziende e persone che hanno come obiettivo di ogni loro strategia di crescita, la soddisfazione e la fidelizzazione del loro cliente.

Non avverrà tutto subito perché ogni volta che cediamo all’ira e all’avidità, innaffiamo forse inconsapevolmente ma inevitabilmente proprio le radici di quei comportamenti che non ci fanno bene.

Un cervo inseguito da una tigre non può essere nello stato mentale giusto per pensare a pascolare tranquillamente. La pace quindi diventa una priorità solo quando la mente è stabile, mentre nell’agitazione, la priorità è quella di raggiungere la stabilità della mente.

Ramayana

Gli ostacoli saranno diversi per ognuno di noi, ma sono certo che hai capito che sostituendo i comportamenti che impediscono la tua crescita e quelli della tua attività con comportamenti che la nutrono, il fiore della realizzazione e del successo sboccerà.

Ciò che possiamo fare è accelerare o ritardare, se non annullare, questo risultato attraverso il nostro modo di pensare alla vita e al lavoro.


[1] Le tradizioni spirituali dell’India considerano la legge del karma una legge della natura, simile alla legge di gravità. Si può pensare al karma come ad una legge che riallinea l’universo in risposta a come noi viviamo in esso. Vale a dire che per ogni azione ci sarà una reazione corrispondente. Marco Ferrini deduce sapientemente che la legge del karma agisce come la febbre: le reazioni karmiche purificano ciò che è malsano nel mondo, proprio come la febbre nel corpo brucia i batteri pericolosi. Considerato che la vita è un continuum di azioni e reazioni, i risultati delle nostre azioni comprendono sia felicità che sofferenza. Gli insegnamenti spirituali che ci offrono una comprensione della legge del karma, ci invitano ad elevare la qualità della nostra vita assumendoci la responsabilità delle scelte che compiamo.

[2] Vedi Nodo di Vishnu e Nodo di Shiva.