I vecchi sistemi stanno profondamente cambiando.
Come intendiamo i percorsi spirituali e religiosi, il ruolo che sentiamo di avere all’interno della società e perfino come abitiamo le nostre case si è modificato, chi dice in meglio e chi in peggio.
D’altro canto dentro di noi sentiamo anche che non c’è un momento migliore per crescere nella vita e acquisire nuove realizzazioni, capacità e intuizioni.
Stiamo infatti attraversando un periodo storico senza precedenti.
Se pensi agli ultimi dieci anni e in particolare gli ultimi due, ti sarà facile capire che non ci sarà più un “ritorno alla normalità”, ma siamo chiamati a fare un passo, consistente, verso un nuovo mondo, un nuovo modo di stare insieme e di vivere.
Non c’è infatti un momento migliore nella storia per crescere nella vita, per acquisire nuove realizzazioni, capacità ed intuizioni. Tutto si sta configurando per il nostro progresso interiore e sia te che io vorremmo avere il meglio da questo momento magico.
Per questo motivo ho voluto offrirti un mio piccolo contributo, creando questa breve guida che ti aiuterà ad impostare gli elementi nel modo corretto.
Ho chiamato questa serie “La Vita è un Gioco” (LVG).
Ora partiamo, quindi preparati perché sarà un viaggio molto interessante, e lo faremo insieme!
In questo momento siamo come un giardino selvatico che cresce in un cortile in campagna. Quel giardino è pieno di erbacce, ma cosa sono in realtà? Se le guardiamo attentamente scopriremo che sono solo dei tipi diversi di fiori di campo e che hanno una loro bellezza e, in alcuni casi, anche i loro veleni.
Ma la maggior parte di queste piante è piena di vita, potenza e utilità. Quando li guardi con attenzione ti rendi conto del loro valore, perché possono aiutarti a capire cosa sta funzionando e cosa no nella tua vita.
Ecco, noi siamo dei giardini selvatici e con il giusto processo e atteggiamento, possiamo trasformarli in vita e felicità, per noi stessi e per gli altri.
Si dice infatti che il tipo di mentalità che abbiamo determini la cornice attraverso la quale vediamo il mondo, ed in effetti le nostre convinzioni, valori, paure e desideri si combinano restringendo o ampliando le nostre possibilità d’azione.
È come se creassimo un nostro “spazio di soluzione”, ossia quello spazio nel quale cerchiamo idee e strategie per migliorare la nostra situazione, qualunque essa sia e qualunque sia il nostro obiettivo.
Una cosa però è ovvia e lampante: maggiore è lo spazio a disposizione, maggiori saranno anche le opzioni disponibili. Sei d’accordo?
Bene, perché esiste una teoria molto interessante che ci può essere utile per comprendere meglio in concetto: la teoria dei giochi.
La Teoria dei Giochi è un ramo della matematica applicata ma il suo uso è stato declinato anche in altri ambiti (se vuoi approfondire puoi leggere Kevin Kelly o Simon Sinek) e ci dice che quando giochiamo possiamo adottare due tipi di mentalità: finita e infinita.
Una mentalità finita si applica ai giochi con giocatori noti, regole fisse ed un obiettivo concordato. Questi giochi hanno un inizio e una fine e ne escono vincitori e vinti.
Le mentalità finite enfatizzano la competizione e il confronto con gli altri, come negli sport (individuali o di squadra): quando entri in un campo da tennis il tuo obiettivo è vincere più set del tuo avversario. Punto. E alla fine del gioco è lampante chi ha vinto e chi perso.
Una mentalità infinita invece si applica ai giochi sia con giocatori noti che sconosciuti, dove le regole sono intercambiabili e l’obiettivo è perpetuare il gioco.
I giochi infiniti enfatizzano la cooperazione e si concentrano sul miglioramento di se stessi, non sul “battere” gli altri giocatori intorno a loro…
Simon Sinek dichiara quindi che molti dei “giochi” che giochiamo nella vita, come il matrimonio, le amicizie e perfino gli affari, sono in realtà dei giochi infiniti, ma che purtroppo vengono giocati come se fossero finiti.
La vita stessa è un gioco infinito!
La vita infatti è eterna e in continuo mutamento, mentre è la nascita e la morte del corpo che corrisponde ad un gioco finito dove tutti noi perdiamo, ad ogni partita che giochiamo.
Mi spiego, non vinciamo nelle relazioni e nemmeno nel matrimonio ma si vince insieme solo per il fatto che si sta ancora giocando.
Non vinciamo quindi nella vita vera, ma questa può svilupparsi in un’infinita e sempre crescente relazione d’amore con il piano divino e trascendente, che tu voglia chiamarlo Dio, Uno o semplicemente Vita.
Bene, scegliere quale mentalità adottare mentre facciamo i nostri passi nella vita è quindi di fondamentale importanza perché influenza non solo lo scenario del gioco, ma anche il risultato finale, non credi?
Certo, a prima vista la scelta sembrerebbe ovvia ma di fatto siamo costantemente incoraggiati a fare la scelta sbagliata, ossia applicare la mentalità finita e quindi competitiva anche negli ambiti dove sappiamo che non può funzionare, per lo meno a lungo termine.
Purtroppo infatti definiamo le nostre relazioni, la nostra crescita personale, sociale e perfino la nostra dimensione spirituale, secondo criteri finiti.
Così, anche quando desideriamo sinceramente attuare una trasformazione interiore, lo facciamo spinti dalla competizione e dal senso di conquista, non da una profonda esigenza interiore per portare bene agli altri.
Viene da sé che questo significa minare gravemente il lavoro che stiamo facendo, danneggiando la fiducia, la cooperazione e il cambiamento, tutti elementi necessari per proseguire nel gioco meraviglioso della Vita.
Ma esistono dei momenti e di conseguenze delle scelte nella vita, che possono diventare degli autentici Punti di Svolta, ossia piccoli cambiamenti ma che operano nella direzione giusta, ossia secondo le regole di un autentico Gioco Infinito.
Ora quindi applichiamo questa distinzione al nostro piccolo mondo: come possiamo adottare una mentalità infinita alla nostra vita?
In questa prima “lezione” della Guida “La Vita è un Gioco” (LVG) vorrei condividere con te 3 strategie principali:
Dovremmo abituarci a competere solo con noi stessi, ossia avere noi stessi come termine di paragone. L’auto-miglioramento, migliorare giorno dopo giorno rispetto a dove siamo, è la metrica più importante della nostra vita anche perché è in realtà l’unica sui cui possiamo lavorare.
Infatti, l’unica cosa che possiamo cambiare siamo proprio noi stessi e la nostra capacità di sintonizzarci con la giusta frequenza, la frequenza della Vita (poi ci ritorneremo).
Miglioramento personale non significa necessariamente sviluppo personale, ma anche migliorare le nostre capacità, fare in modo che chi venga in contatto con noi abbia un’esperienza sempre più bella e appagante, fare ciò che facciamo in modo sempre più efficace, dare il massimo per risolvere i vari problemi che ci vengono incontro, in sintesi essere in grado di immaginare e costruire la nostra vita secondo il nostro sentire più autentico.
Ora introduciamo un termine che troverai spesso nelle cose che scrivo, sia che riguardino la meditazione, la casa o il marketing: Yoga.
Lo yoga ha origine nell’antica India ed è una pratica connessa a vari sistemi di conoscenza. Il termine accoglie una vasta gamma di scuole e comprende varie discipline fisiche, mentali e spirituali.
Lo yoga insegna che il nostro vero sé, detto atma in lingua sanscrita, non è il corpo, ma l’osservatore che vive al suo interno, l’”io” che vive l’esperienza. Avremo modo di approfondire meglio questo termine, ma per il momento è importante sapere che in sanscrito yoga significa “connessione”, con te stesso, con gli altri e con la dimensione divina.
Non sto quindi parlando di meditazione, di posizioni e di respirazione, ma di un allineamento tra mente, cuore e volontà che deve essere raggiunto secondo una specifica procedura, altrimenti, per quanti sforzi tu possa fare, semplicemente non funzionerà.
Lo yoga consiste nell’arte di agire avendo ampliato enormemente il nostro ambito di movimento.
Ecco quindi che una mentalità infinita, in modo controintuitivo, ci permette di avere un maggior controllo, proprio perché impieghiamo le nostre energie su ciò che possiamo fare qui e ora, senza disperderci in azioni inutili.
Ora chiediti:
Bene, allora inizia proprio da lì.
Quando puoi, scegli sempre la cooperazione in qualsiasi ambito ti muova. Niente di ciò che facciamo, nemmeno il lavoro, è a somma zero, ma un continuo intreccio di anime e di destini.
Vedere persone che hanno già superato alcuni tuoi limiti dovrebbe darti l’ispirazione che anche per te è possibile arrivare lì e che potresti inoltre chiedere il loro aiuto.
Cooperare significa sostituire la competizione in modo positivo.
La vita ha creato un posto specifico per te in questo mondo e quindi ha bisogno che tu esprima la tua personalità unica e il tuo modo unico di cogliere le opportunità, risolvere i problemi e usare i tuoi talenti.
Cooperare significa collaborare, partendo da chi ti sta intorno e iniziando a servire proprio loro.
Ho usato appositamente questo termine forte, servire, perché servire significa rendersi utili al prossimo, essere d’aiuto, portare beneficio nelle loro vite.
Perché dovremmo servire?
Perché questa in realtà è una legge dominante del cosmo, che ambisce ad un continuo scambio d’amore tra tutte le creature, per il bene di tutti.
Puoi infatti raggiungere qualsiasi traguardo, ma se chiedi aiuto al piano divino, questo farà in modo che i tuoi obiettivi siano raggiunti senza portare svantaggio agli altri. Proprio perché si muove sempre secondo lo spirito del servizio e del bene.
Magari per il momento è un obiettivo troppo alto, ma nelle fasi iniziali almeno cerchiamo di non essere d’intralcio agli altri, limitandoli nella gabbia dei nostri giudizi, provando rancore per loro o esercitando il nostro controllo possessivo. Di questo avremo modo di parlarne ancora…
Ricorda, Yoga significa “unione”, “connessione”, e non c’è unione con il Divino senza unione con le sue creature.
Ora chiediti:
In un gioco infinito è necessario prendersi il tempo necessario e non pensare solo ai traguardi a breve termine.
Questo non significa stare fermi nel dubbio o nell’inerzia, ma non essere agitati e impazienti.
L’universo sa bene cos’è meglio per te, in ogni momento, e ha i suoi tempi, che non collimano quasi mai con la tua impazienza e nemmeno con la tua razionalità.
Ogni pratica, sia materiale che spirituale, ha bisogno dei suoi tempi.
I Punti di Svolta che stiamo cercando e adottando, non sono delle sfide con il mondo o con noi stessi. Sono delle piccole fessure nella coltre nebbiosa del mondo, che ci permettono di vedere oltre e meglio.
Punti di Svolta che necessitano dei loro tempi, non certo perché chi stiamo chiamando tarda ad arrivare (L’Universo, la Vita, il Divino o come preferisci chiamarlo), ma perché siamo noi che dobbiamo predisporci al suo arrivo.
In questo momento abbiamo infatti tanti programmi interiori che non lavorano per il nostro bene o che comunque non sappiamo controllare: devono quindi essere riprogrammati, ripuliti e riallineati.
Per farlo ci vuole tempo, ma credimi, è tutto tempo guadagnato.
Ecco, quando pensi alla tua vita enfatizza le decisioni che producono risultati a lungo termine, che fanno del bene a te e agli altri, facendo poi passi immediati e coordinati per dirigerti in quella direzione, perché come dice la Bhagavad Gita “nessuna persona che agisce nel bene incontra un destino funesto”.
Se ci pensi, hai il tempo necessario per fare le cose nel migliore dei modi e sforzarsi in questo senso non è mai sbagliato e non ci sono ricadute negative.
Ciò ovviamente non significa che sarà tutto perfetto subito, ma che ogni giorno che passa potrai migliorarlo, anche di poco.
Ora chiediti:
Facciamo un esempio per capire meglio queste 3 strategie.
Il mantra yoga, ossia l’uso del suono e della meditazione per mettersi in contatto con piani superiori e benevoli, è uno strumento altamente sofisticato e in grado di raggiungere molti obiettivi, dipende dai nostri scopi.
Prima di tutto è un metodo che ci consente di percepire e sperimentare stati di coscienza più elevati. Può aiutarci anche ad entrare in un reame spirituale o ad invocare le benedizioni divine oppure energie positive per poter superare gli ostacoli e guarire corpo e mente.
Fino a qui tutto perfetto. Ma quali obiettivi è meglio conseguire?
Molti dei nostri desideri lavorano nell’ombra, al riparo dai giudizi degli altri e della nostra coscienza, altri vengono negati oppure alcuni diventano padroni assoluti della nostra vita e prendono le redini di ogni nostra decisione.
Per questo motivo servono le 3 strategie per cambiare paradigma e impostare il nostro movimento all’interno di un gioco infinito, quale è la Vita.
Migliorare noi stessi (la prima strategia) porta con sé uno spazio ed un respiro in sintonia con la potenza del mantra yoga, così anche la seconda strategia ossia la cooperazione con gli altri. L’universo infatti non è incline ai favoritismi e cerca sempre di portare il bene a tutti gli agenti in gioco.
Così, prima di iniziare a parlare di formule e mantra, è opportuno dedicare il giusto tempo (la terza strategia) per creare le condizioni adatte al nostro successo reale.
Ora vedi chiaramente che partecipare al meraviglioso gioco della Vita in modalità infinita significa apprendere nuove abilità, principi e strutture di pensiero che portino reale beneficio e non un appagamento immediato e temporaneo, come siamo invece abituati a fare.
In questo modo ti abituerai a muoverti in un gioco che non è mai lo stesso, perché sarai in grado di aggiornarti e riallinearti interiormente, sempre più velocemente.
Ma dopotutto, c’è un vero traguardo nella vita?
Secondo me è la vera felicità, e credo che giocando con un atteggiamento infinito a questo straordinario miracolo, la felicità si materializzerà proprio lungo il percorso, dischiudendo sempre nuove realizzazioni appunto, infinite. E secondo te?
Om tat sat,
Andrea Grendele (Ananda Kishor)