Quando un obiettivo diventa una gabbia

Sia le persone immerse nei propri condizionamenti e nell’ego, sia quelle che invece hanno imparato a vedere al di là del corpo e della mente, nel concreto si trovano di fronte gli stessi problemi e gli stessi dilemmi nella vita quotidiana.

La differenza sta in come rispondono ai problemi e quali scelte compiono: c’è chi le vede come la conferma della loro sfortuna e chi invece come opportunità per migliorare e lavorare sulle proprie convinzioni errate.

La malattia del volere di più ha una radice molto profonda ed è quella sete insaziabile che ci spinge a volere essere più grandi, più profittevoli, ad avere più seguaci, più Mi Piace per intenderci. Metriche che attirano, ma che spesso non rappresentano la vera fotografia della tua attività e che non ti permettono di fare quello che invece dovresti: concentrarti sul successo dei tuoi clienti attuali.

Tra l’altro, se concentri tutti i tuoi sforzi nel compiere il tuo lavoro in eccellenza, potresti aumentare il profitto semplicemente alzando i prezzi perché le tue prestazioni, servizi e prodotti varranno realmente di più.

Molti invece si fanno risucchiare dai desideri dell’ego e ne rimangono intrappolati, perdendo la loro forza interiore, la capacità di governare le proprie azioni e quindi di servire adeguatamente i loro clienti. Non se ne accorgono subito perché all’inizio il mondo sembra dare ragione alle loro scelte, ma presto perdono il contatto con la realtà e le loro scelte sono basate su chimere di felicità che invece non raggiungeranno mai.

Questo, in sintesi, significa schiavitù ed ecco perché anche la Bhagavad Gita ci ammonisce a riguardo:

Chi si trova su questa via è risoluto nel suo sforzo e persegue un unico scopo. Invece, l’intelligenza di chi non è risoluto si perde in molte diramazioni.

[Bhagavad Gita 2.41]


Un altro problema nella strada del nostro successo è che di solito non apprezziamo il successo degli altri e sviluppiamo invidia.

Questo atteggiamento diventa una vera e propria ulcera del nostro lavoro perché ci pone in una continua competizione con noi stessi e con gli altri: ci sentiamo fuori luogo, incapaci di stare al passo, sempre in affanno nelle azioni, incapaci di vedere più in là del nostro naso perché abbiamo ridotto il mondo ad una fotografia bidimensionale creata da uno sguardo miope e sconnesso dal vero focus.

Tra l’altro, nella maggior parte dei casi il paragone con gli altri e l’invidia che ne consegue, si basa su elementi falsati perché non conosciamo nulla della vita dell’altra persona e dei retroscena delle altre aziende che riteniamo nostre competitor o comunque nostri riferimenti per giudicare il nostro successo.

Non sappiamo quali sacrifici hanno dovuto compiere e i fallimenti che hanno incontrato e dovuto superare. E soprattutto non sappiamo nemmeno se sono realmente felici.

Nella vita e nel lavoro dovremmo sviluppare gioia nel vedere la felicità e la buona fortuna del prossimo e usare l’invidia come uno strumento per mettere allo scoperto quali sono le cose realmente importanti per noi, i nostri veri valori, che questo ci piaccia o meno.

Dopo starà a noi capire se quei valori ci appartengono veramente oppure se sono dei fardelli che ad un certo punto della nostra vita abbiamo abbracciato e che ora vogliamo e possiamo lasciare.

Ora chiediti con onestà, introspezione e creatività:

  • Come posso trasformare la mia invidia in apprezzamento per il successo degli altri?
  • Cosa posso imparare dal successo degli altri?

Ho visto che questo tipo di atteggiamento resiliente, fuori dal coro e realmente creativo, determina il successo molto più del livello di educazione, delle capacità e addirittura dell’esperienza maturata, perché è connesso a come si vede e si affronta la vita piuttosto che ad attestati da appendere nello studio.

Per sviluppare queste qualità devi sicuramente lavorare sul tuo grado di accettazione della realtà ossia non farti arrestare da ciò che è già accaduto rimuginando su come sarebbe potuta andare diversamente. Non significa farsi piacere le cose che non vanno bene, ma aggiungere una luce a quella specifica situazione e prodigarsi immediatamente verso un’azione positiva.

Soprattutto significa non crearsi sensi di colpa se abbiamo commesso degli errori perché sarebbe il più grande danno che potresti fare, con ripercussioni disastrose sulla tua attività.

Avere un obiettivo chiaro è di grande aiuto anche in circostanze a prima vista sfavorevoli perché essere motivati da uno scopo e non solo dai soldi, offre uno maggior spazio di manovra e ti dota di un’intelligenza e di una capacità di discernimento altrimenti irraggiungibili.

I tuoi valori saranno la tua guida, così potrai essere felice del tuo lavoro senza necessariamente doverti far piacere ogni suo aspetto e questo significa non essere presi dallo sconforto di fronte agli imprevisti e anzi, aumentare la capacità di adattamento.

Tra l’altro sarai anche in grado di far emergere la tua vera creatività che di fatto si esprime meglio quando deve superare ostacoli e ha dei limiti di azione: ciò che prima pensavi insormontabile potrebbe facilmente tramutarsi in una grande opportunità.

Se studi la vita delle persone che hanno raggiunto i proprio obiettivi, a livello economico, sportivo o sociale, questo è quello che raccontano. Anche in questo istante puoi rifinire e orientare il modo in cui interpreti e affronti giorno dopo giorno gli eventi della vita.