I tuoi valori in azione

Purtroppo, pochi sanno realmente ciò che stanno facendo e soprattutto perché lo stanno facendo. Non mi riferisco agli slogan che sbandieri come pubblicità, ma all’identità vera della tua attività, quella che potresti anche non dire agli altri e che si muove anche al di là del profitto. Se infatti il tuo scopo potrebbe anche essere nascosto degli altri, deve sempre essere presente nella gestione della tua attività e anzi, diventare la lente attraverso la quale filtri tutte le tue decisioni. Per dirla con uno slogan: “il tuo scopo sono i tuoi valori in azione”. Italo Cillo poneva una semplice ma spiazzante domanda:

Secondo te qual è lo scopo di un pizzaiolo? Fare buone pizze, riempire la sua pizzeria, fare in modo che i suoi clienti vivano un momento di relax e condivisione, sostenere la propria famiglia, far contenti i propri genitori o finanziare un ospedale in Africa? Nel mio mondo, autonomia è sempre sinonimo di responsabilità e questo significa avere uno scopo. Perché il modo in cui pensi al tuo lavoro ha un enorme impatto su come poi lo svolgi.

Come dice Elizabeth Gilbert,[1] quando consideri il tuo contributo lavorativo come un lavoro, allora questo si trasforma in un’attività spiacevole che fai per sopravvivere, ossia per pagare le bollette. Se invece lo vedi come una carriera, agisci non solo per pagare le bollette ma anche perché per te è un’opportunità per crescere. Ma quando vedi il tuo contributo come una vocazione, una chiamata, un vero mestiere, uno strumento, allora lo svolgi perché lo ami e lo farai al di là di quello che ti ritorna in termini monetari. Ma non temere perché, se la tua attività è allineata con il tuo scopo, anche i tuoi guadagni aumenteranno e inoltre sarai in grado di affrontare al meglio anche le situazioni negative o comunque problematiche che immancabilmente ti si presenteranno. Potrai infatti fermarti e allineare le tue decisioni ai tuoi valori per essere sicuro di procedere nella giusta direzione, quella che tu stesso hai scelto al momento opportuno. Tra l’altro, anche il tuo team sarà molto più motivato ed efficace quando dovrà lavorare ancora più sodo per far fronte a quella specifica situazione. Infine, i tuoi clienti sentiranno un’atmosfera di “coerenza e partecipazione” in ogni contatto che avranno con te perché, come dice Sinek “le persone non comprano un cosa, ma un perché!”.

Non avere uno scopo ben preciso ti farà invece ricadere negli obiettivi a corto raggio, nelle opinioni e obiettivi degli altri o ad esempio nei risultati quantitativi di corto respiro invece che qualitativi. Tendiamo ad affrontare i problemi più urgenti e questo ci rende estremamente miopi riguardo gli effetti futuri delle nostre decisioni e azioni. Però, proseguendo così, ad un certo punto ti mancherà l’aria e inizierai a muoverti con fatica mentre, avere uno scopo nel lavoro renderà il tuo “respirare e incedere” equilibrato e armonioso, e non affrettato o insano. Per esperienza diretta ti assicuro che nel mercato non puoi durare a lungo, e sano, se il tuo unico scopo è avere maggiori profitti o acquisire sempre nuovi clienti (trappola nella quale sono caduto anch’io). Diventeresti un semplice venditore come tutti gli altri e questo trasparirebbe in ogni cosa che fai, dal semplice messaggio sui social, alle tue comunicazioni e interazioni con il cliente in ogni sua forma. La tua attenzione al cliente risulterebbe falsa e ricadresti nella menzogna di cui abbiamo parlato all’inizio del libro.

Ricordi? Non sono le parole che creano i nostri pensieri, ma i nostri pensieri che creano le parole che diciamo e ogni azione che facciamo. Pensieri di ipocrisia e sfruttamento si tramuteranno in parole, gesti e azioni di quella frequenza, con i risultati annessi. Pensieri di sincero servizio e desiderio di risolvere il problema della persona, nel tuo ambito di intervento, si tramuteranno in parole, gesti e azioni dello stesso segno e risulterai perciò una persona credibile e degna di fiducia. Il più delle volte non è un processo conscio ma una percezione, ossia una lettura istintiva e immediata di quello che accade attorno a noi: piccoli movimenti facciali, inflessioni nel parlato, gestualità, articolazioni delle parole, uso di specifici termini lessicali, ecc. Tutto fa trasparire la tua genuinità o no. E questo è un bene! Ci siamo infatti allenati per migliaia di anni a fare delle letture veloci dell’ambiente circostante e delle persone che incontriamo, usando appunto il cervello rettiliano, per capire se per noi rappresentano un pericolo (spesso poteva essere una questione di vita o di morte). Per questo affermo che non puoi mentire al tuo cliente oppure, se deciderai di farlo, sarai costretto a cercarne sempre di nuovi perché le possibili tecniche di manipolazione che potrai usare sono fatte per durare molto poco nel tempo oppure serviranno sforzi ingenti. D’altro canto, se tu stesso non senti una profonda aderenza all’obiettivo di rendere la tua attività qualcosa che valga, nessuno lo farà al posto tuo.


[1] Elizabeth Gilbert, Big Magic – Vinci la paura e scopri il miracolo di una vita creativa, BUR, 2016.