Cosa vuole la Casa da te

Dopo aver visto l’importanza della giusta mentalità nell’affrontare le varie situazioni della nostra vita e del nostro rapporto con lo spazio abitativo, e come ci può essere utile la teoria dei sistemi per progettare i nostri interventi, facciamo un piccolo cambio di prospettiva, ossia passiamo da dentro (cosa vogliamo noi dalla nostra casa) all’esterno (cosa vuole la nostra casa da noi) e vediamo cosa implica questo cambio di punto di vista.

Infatti tutti noi stiamo meditando 24 ore al giorno, solo che la maggior parte non ne è consapevole.

La vera meditazione, quando svolta con consapevolezza e con l’obiettivo di elevare la propria coscienza, ci permette invece gradualmente di riscoprire la migliore versione di noi stessi e imparare a liberarci dai condizionamenti e dalle dipendenze radicate nell’inconscio.

E con questo non indico solo l’atto di sedersi, chiudere gli occhi e recitare qualche preghiera, ma anche appunto al modo in cui abitiamo le nostre case.

Purtroppo, c’è una tendenza a focalizzarsi sui nostri desideri, necessità, bisogni, obiettivi, speranze e sogni.

Ne escono quindi frasi del tipo: “Voglio raggiungere…”, “i miei obiettivi per il 2021 sono…”, “voglio che la mia casa sia…”

Ma le cose cambiano quando spostiamo l’attenzione a ciò che ci chiede la casa.

La casa èun essere vivente che in questo momento ci sta comunicando delle cose, che hanno a che fare con la nostra vita e il nostro rapporto con il mondo.

C’è un elemento particolare che vorrei approfondire, perché ho visto che è una componente necessaria per poter capire cosa la casa ci sta chiedendo in questo momento.

Empatia

L’empatia è la capacità di uscire da noi stessi ed immedesimarci con l’altro o con la situazione in sé (quando qualcosa capita direttamente a noi).

Quando pensiamo alla casa come “una macchina da abitare” e nulla più, quando la osserviamo solo nel suo aspetto materiale e funzionale, non siamo empatici ma dispatici.

L’empatia invece è una comunione affettiva (sì, ci vuole affetto) attraverso un processo di immedesimazione che ci permette di comprendere ciò che (apparentemente) sta fuori di noi.

Non sto parlando di uno sforzo intellettuale, ma del funzionamento naturale dell’essere umano, quando non lo auto-sabotiamo.

I nostri neuroni specchio infatti si attivano sia quando compiamo delle azioni, che quando le vediamo compiere. Pensa, si attiva la medesima area cerebrale, proprio come se avessimo svolto quell’azione.

Siamo quindi “programmati per essere empatici” per sentire l’altro da me dentro.

Non sono cose mistiche ma semplici e alla portata di tutti.

L’empatia parte dal presupposto che proveniamo tutti da una stessa sorgente, a livello spirituale e materiale: te, il prossimo, e tutto ciò che vedi fuori di te.

In fin dei conti abitiamo tutti nella stessa casa e proveniamo dalla stessa sorgente.

L’empatia è la mano invisibile che ci connette al Tutto.

Si capisce quindi che per cambiare prospettiva ci vuole un certo grado di elasticità, serve quindi allenare questo muscolo.

Sviluppare questa capacità ti consentirà di “disegnare” ogni interazione e creazione nella tua vita e nella tua casa.

Per poter immaginare, prima avrai bisogno di ascoltare ciò che ti sta di fronte e questa dinamica faciliterà il processo e ti darà nuova forza e sicurezza.

Abituati a guardare oltre il problema di quel momento, a leggere oltre le righe.

Ricorda che tutto passa attraverso l’ascolto, la comprensione e il mettersi in un atteggiamento di servizio verso ciò che ci sta intorno.

Solo poi si potrà compiere un’azione che sia degna di questo nome, ossia efficace, precisa, tecnologica e sapiente.

Quando operiamo adottando questa prospettiva, stiamo giocando ad un gioco infinito che ci porterà molto lontano, dove ogni singola azione è un grande investimento che durerà a lungo.

E se diventa la nostra normalità accadranno delle cose inaspettate, come se agisse una nuova forza gravitazionale capace di portarci in luoghi prima sconosciuti e inimmaginabili: una forza invisibile i cui effetti si faranno sentire ovunque.

La tua casa potrebbe essere un punto di Svolta di tale entità.

Perché la vita se vede in noi uno strumento utile per raggiungere i suoi scopi, allora ci userà al meglio delle nostre potenzialità.

E uno degli scopi della Vita è quello di portare la Bellezza nel mondo, partendo dal pezzo di mondo che è intorno a te!

Alcuni rimangono ancorati a vecchi schemi di pensiero e azioni a breve termine, altri invece non fanno nulla per cambiare la loro situazione, ma altri ancora riescono ad essere consapevoli di come si muove la vita, si impegnano verso quella direzione e accolgono la trasformazione positiva in ogni loro esperienza.

La loro visione diventa chiara, lucida, focalizzata e ad alta definizione.

Intanto rifletti:

  • Cosa sta dicendo la tua casa? Cosa vorrebbe essere e come vorrebbe usare le tue capacità per raggiungere i suoi obiettivi?

Om tat sat,
Andrea (Ananda Kishor)