Può succedere, che nonostante l’applicazione delle strategie esposte nella lezione precedente, non si arrivi ad un vero cambiamento e quindi ad un tangibile miglioramento della nostra casa.
Il pensiero convenzionale del nostro piccolo pianeta Terra è caratterizzato dal pensiero lineare.
Ad esempio, se hai un problema nella tua casa, di qualsiasi natura sia, qualcuno potrebbe suggerirti che dovresti chiamare un esperto in quel campo e risolvere la situazione, ad esempio il pittore se non ti piacciono i colori della tua casa.
Quando il sistema, ossia la soluzione proposta, non funziona, ossia hai cambiato tutti i colori della tua casa, ti verrà detto di focalizzarti sulle singole parti e di migliorarle. Magari la tinta non è quella giusta, il colore è stato dato con disattenzione, o l’arredo non è più in sintonia con quello che hai fatto.
Ti muovi allora per ridare la tinta, cambiare colori, cambiare arredo mettendo così in secondo piano il tuo reale problema, ossia la difficile relazione con l’aspetto del tuo spazio abitativo interno.
Però ti muoverai senza nessuna garanzia che le cose funzioneranno davvero e che i tuoi singoli sforzi facciamo realmente la differenza.
Il punto è che il problema non è (mai) la tattica, ma il nostro pensiero lineare.
Ossia, il problema è alla base stessa della nostra visione del mondo.
Per questo motivo, modificare a monte il nostro modo di pensare, migliorerà ogni cosa che sta a valle.
La realtà è che la tua casa non è una raccolta di parti che possono essere modificate una alla volta, è invece un sistema che funziona nell’interazione delle singole parti.
La casa è un sistema in continuo movimento
Ciò che fa funzionare una casa è interazione delle singole parti tra di loro, dove ogni parte è necessaria, ma nessuna è indipendente dalle altre. Solo nel momento in cui operano insieme, le proprietà essenziali della tua casa emergeranno.
Ovviamente, possiamo ottimizzare il singolo elemento, il singolo sotto-sistema, ma funzionerà solo nella misura in cui riuscirà ad interagire e ad integrarsi con le altre parti facendo emergere le proprietà peculiari dell’intero sistema, in questo caso la tua abitazione.
Ecco perché prendere a prestito tecniche e appiccicarle al tuo caso specifico, il rapporto con i colori della tua casa di cui stavamo parlando, non solo non funzionerà, ma potrebbe creare danni enormi. Sei d’accordo?
Ci sono 3 sottosistemi che nel nostro contesto rivestono un’importanza particolare perché, se non adeguatamente valutati, rendono vano ogni nostro cambiamento nella nostra casa:
La consapevolezza si manifesta in molte forme: un evento inaspettato che ci fa vedere le cose in modo diverso; le parole di un amico, di un conoscente o addirittura di un nemico; una frase letta da qualche parte; un malessere, il nostro corpo che invia i segnali attraverso il nostro apparato pneumo-psico-fisico; un pensiero ricorrente; qualcuno vicino a noi che soffre; l’esigenza di cambiare qualcosa nella nostra casa o nella nostra vita lavorativa; una goccia che ha fatto traboccare il vaso, ecc…
In sostanza, ci accorgiamo che qualcosa non sta funzionando, sia in modo esplicito, ossia conosciamo il problema, sia in modo implicito, ossia non ne abbiamo la consapevolezza, fino a quando qualcuno o qualcosa ce lo fa notare.
Ciò che indichiamo con il termine “consapevolezza” è qualcosa che crea interesse in noi, che ci rende altamente recettivi verso quello specifico ambito.
Se infatti qualcuno non è consapevole di avere un problema, certamente non avrà il desiderio di trovare la soluzione. Giusto?
Sono consapevole, perché l’ho sperimentato più volte, che portare alla coscienza non è sempre un processo semplice e piacevole anzi, potrebbe significare fare i conti con qualcosa che stiamo evitando in tutti i modi da chissà quanto.
Non sembra una reale soluzione, vero?
Ora chiediti, in via preliminare:
L’azione coordinata consiste nella volontà di agire in modo integrale e progettuale, per risolvere, riordinare, reindirizzare la situazione che vogliamo affrontare.
Lo stato di consapevolezza che abbiamo risvegliato si esprime quindi in un movimento, un’azione volta o una serie di sforzi coordinati al conseguimento del risultato.
In poche parole, attiviamo un sistema di elementi che cooperano tra di loro per riportarci nella pace.
Chi non è sufficientemente motivato, non presta sufficiente ascolto alla consapevolezza, lascerà le cose così come stanno, rassegnato, pieno di rimpianti, probabilmente rancore e sensi di colpa.
Per compiere un’azione coordinata abbiamo quindi bisogno di una mente focalizzata. La Bhagavad Gita (BG 2.66) dichiara:
Chi è scollegato non ragiona. Chi è scollegato non è focalizzato. Chi non è focalizzato non ha pace. E per chi non ha pace dov’è la felicità?
E nel verso 50 dello stesso capitolo definisce lo yoga come “maestria nel compiere azioni” (yogaḥ karmasu kauśalam).
Abbiamo quindi bisogno di agire, e di farlo nel modo migliore, sapendo che il mondo è un sistema integrato e se mi muovo in una direzione, avverranno dei cambiamenti anche in tutte le altre.
D’ora in avanti quindi faremo riferimento a questo tipo di concezione dell’azione, cercando di capirne insieme le dinamiche e in che modo possiamo raffinare la nostra arte, per vivere in un luogo sempre più in armonia con noi stessi.
La trasformazione è la conseguenza naturale dei primi due passi, diventare consapevoli di un problema e iniziare ad agire in modo coordinato per risolverlo.
Il risultato è l’emergere di qualcosa di nuovo.
Questo nuovo elemento porterà ad una nuova consapevolezza, che farà scattare un’azione coordinata e quindi ad una nuova trasformazione. E così via, in un ciclo infinito!
Il rapporto con la nostra casa è un sistema nel quale queste parti interagiscono tra loro per produrre un risultato di rilievo, direi straordinario.
Ogni percorso, per chiamarsi tale, ha quindi bisogno di consapevolezza, di un’azione coordinata verso la soluzione e di creare i presupposti (anche interiori) per una corretta trasformazione.
Ognuno di questi elementi è necessario, ma nessuno di loro è indipendente e sufficiente.
Quindi ora potresti momentaneamente chiederti:
Per ogni cosa che ti viene in mente di fare per migliorare la tua situazione, chiediti:
Se ti avvicina, avrai fatto un miglioramento, se rimani lì dove sei allora sarebbe uno sforzo inutile, se invece ti allontana sarebbe uno sforzo dannoso per te.
Semplice, facile ed efficace.
Ricordati, è importante che sia tu a porti questo tipo di domande e a non abituarti ad affidarti ad uno strumento, per quanto potente sia.
Pensa quindi alla tua casa come alla messa in comunicazione di questi tre elementi (consapevolezza, azione coordinata e trasformazione), dove ognuno di loro è necessario agli altri e al conseguimento dei tuoi risultati.
Om tat sat,
Andrea (Ananda Kishor)