Il mio benvenuto a questo mini-corso gratuito ideato per chi vuole dare un Nuovo Look alla propria casa per raggiungere il massimo livello di comfort, ma non sa da dove partire e soprattutto non vuole fare errori.
Esiste infatti un modo pratico e veloce per soddisfare il tuo desiderio e l’ho chiamato Metodo ACT, ossia 4 semplici passi per non avere dubbi e chiarire la direzione da prendere, la meta da raggiunge e soprattutto i passi da compiere quando senti che la tua casa ha bisogno di una rinfrescata!
Attenzione, il Metodo ACT non è un catalogo di prodotti che dovrai cercare di infilare in casa tua, o nuove strategie didattiche per usare la tua creatività, oppure un percorso di studio approfondito sul design.
Buttarsi a capofitto in esperimenti e maldestri tentativi di rinnovamento della propria casa è l’azione più pericolosa e dispendiosa che tu possa fare.
Infatti, per creare un focolare da sogno che ti rispecchi completamente, non serve assolutamente studiare tomi infiniti o sapere delle formule magiche comprensibili solo agli architetti.
A dir la verità tra pochi minuti saprai di più della maggioranza di chi si cimenta in quest’arte…
È proprio così: alla fine di questa pagina, avrai una vera e propria Mappa che ti guiderà in ogni fase che incontrerai nel percorso di sistemazione della tua casa:
Per mappa, intendo che sarai in grado di partire dalla prima idea per giungere ad una perfetta realizzazione finale, ottenendo grandi risultati!
Seguirai le tappe con il giusto ordine (e non quello che la mente vorrebbe farti fare) e soprattutto ti farai le domande solo nel momento in cui sono necessarie. In pratica, saprai esattamente cosa fare in ogni istante, come se fossi un designer professionista (di quelli bravi, pero)!
Ecco per te l’Infografica del Metodo ACT, scaricala subito e poi torna da me così te la illustro nei dettagli.
Come ti dicevo, mi chiamo Andrea Grendele e sono un architetto, praticamente da quando sono nato… Ho seguito la professione di mio padre architetto (e, in un certo senso, di mio nonno disegnatore…) respirando il profumo dei lucidi da disegno da quando avevo pochi anni.
Un mondo che mi ha sempre affascinato, nel quale vedevo trasformarsi in realtà quello che prima era solo disegnato su carta e ancor prima immaginato dalle parole appassionate di mio padre.
Lo guardavo, lo studiavo mentre lo sentivo ragionare ad alta voce su un’idea, per poi chinare la testa e cominciare a fare schizzi a matita su qualsiasi cosa gli capitasse tra le mani.
Un mondo che mi piaceva, con tutto quel materiale espressivo che ho cercato di approfondire negli aspetti che più mi interessavano (tanti!).
Ho operato in molti settori dell’architettura e, appena avevo un attimo tra un progetto e l’altro, studiavo per approfondire ogni aspetto di quest’arte.
Negli anni, sono stato in centinaia di case, non solo quelle da riviste ma anche negli spazi più semplici che comunque esprimevano bellezza e sapore.
La prima cosa che mi chiedevo quando vedevo qualcosa di veramente riuscito era: come è stato creato l’equilibrio tra gli oggetti, i colori e la luce, che vedo con i miei occhi e percepisco con il corpo?
All’inizio pensavo fosse una componente di genio, un talento innato che solo pochi avevano.
E io, a dir la verità, non mi sentivo uno di loro… Non tutto mi era facile e mi capitava di provare paura di fronte al foglio bianco. Come potevo riuscire a ideare anch’io uno spazio veramente unico?
Non ti dico tutti i passaggi che ho affrontato, con tanta pazienza dei miei professori e dei miei mentori, ma sta di fatto che più approfondivo e più mi accorgevo che
Alcune sensibilità affioravano con l’esperienza e lo studio, ma sotto sotto percepivo sempre più chiaramente che i passaggi logici erano pochi e semplici, se posti nella sequenza corretta.
Solo in questo modo si creava la possibilità di dare vita a qualcosa di inaspettato e magico.
Chi sapeva esattamente cosa fare, e quando farlo, aveva la chiave giusta, perché era sicuro, al 100%, di riuscire a concepire uno spazio adatto al suo scopo, senza errore.
Cercando di andare alla sostanza e mettendomi nei panni di chi non sapesse nulla di architettura e di design, ho distillato una procedura che ho chiamato Metodo ACT.